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Banca Svizzera Italiana accusata di riciclaggio

La Banca della Svizzera Italiana, il più antico istituto di credito di Lugano, fino al luglio 2014 di proprietà del gruppo Generali, è sotto inchiesta per carenze nei controlli antiriciclaggio e anticorruzione e dovrà essere sciolta. A deciderlo è stata l’Autorità di sorveglianza dei mercati finanziari (Finma) della Confederazione. “Un’eccessiva fame di rischio e irragionevolezza hanno portato alla fine di una banca”, ha dichiarato il direttore della Finma Mark Branson in teleconferenza. Branson ha spiegato che l’istituto era già stato avvisato dalle autorità nell’autunno del 2013, per iscritto, del fatto che erano in corso accertamenti sul rischio di riciclaggio e corruzione in relazione ai rapporti poco trasparenti con il fondo sovrano malese 1Malaysia Development Berhad (1MDB). Fondo che a fine aprile è andato a sua volta in default dopo uno scandalo che, stando alle accuse, ha visto funzionari e uomini politici tra cui il premier Najib Razak distrarre 4 miliardi di dollari dalle sue casse dirottandoli in conti privati presso banche straniere. Tra cui la Bsi. “In ragione delle relazioni d’affari intrattenute e delle transazioni effettuate nell’ambito dell’affare di corruzione del fondo sovrano malese, Bsi sa ha violato gravemente le disposizioni legali in materia di riciclaggio di denaro e il requisito dell’irreprensibilità”, scrive in una nota la Finma.
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